Sand Artist
Gabriella Compagnone
Voce narrante
Guido Barbieri
Violino, composizione e arrangiamenti
Marcello Fera
Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Sand Artist
Gabriella Compagnone
Voce narrante
Guido Barbieri
Violino, composizione e arrangiamenti
Marcello Fera
Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
da
Dani Caravalho, Tchintchirote
Teofilo Chantre, Roda Vida, No Amà
Mario Lucio, Maylen
Beleza (pseud. di Francisco Xavier da Cruz), Talvez, Petit Pays
Frank Cavaquim, Mar Azul
Djack do Carmo (pseud. di Joaquim do Carmo Silva), Flor Formosa
Marcello Fera, Taglio, All'intorno, Aframunda
Le spiagge dell’arcipelago di Capoverde, nel cuore dell’Oceano Atlantico, sono tra le più pure e incontaminate del pianeta. Ma dietro la facciata del mare cristallino e delle palme illuminate dal sole si nasconde un dramma che pochi conoscono: quello delle “ladre di sabbia”. Nonostante il turismo di massa degli ultimi vent’anni lo Stato di Capoverde, mezzo milione di abitanti, cinquecento chilometri dalle coste del Senegal, vive fortissimi squilibri sociali. Chi è escluso dalle attività commerciali soffre di una povertà endemica e diffusa. Le donne non sposate o vedove, in particolare, madri di figli numerosi, non godono di alcuna protezione sociale e sono costrette a vivere con due euro a giornata. Molte di loro, per sopravvivere, svolgono un lavoro faticoso e pericoloso.
Ogni giorno, dall’alba al tramonto, senza pause e senza riposo, raccolgono la sabbia di alcune delle più belle spiagge dell’isola (quelle dell’isola di Santiago sono tra le più “generose”) per poi rivenderla alle imprese di costruzioni che lavorano nel paese. La sabbia, insieme al bitume, è un ingrediente essenziale per formare il cemento ed è dunque una materia preziosa. Preziosa, ma assai mal retribuita: le donne di Capoverde vengono pagate, per lavorare come schiave, 50 dollari a tonnellata, e per accumulare mille chili di sabbia occorre un mese di lavoro. Rubare la sabbia è un’attività illegale, spesso punita con multe pesanti o con una notte di carcere, e sta rendendo aride le spiagge capoverdiane. Ma per la stragrande maggioranza delle donne povere dell’isola non c’è alcuna alternativa per nutrire i loro figli e mandarli a scuola.
Ladre di sabbia vuole raccontare la storia delle “schiave” di Capoverde con gli strumenti della parola, delle immagini e della musica. Protagoniste del racconto le “visioni” create dal vivo, utilizzando non a caso lo “strumento” della sabbia, da Gabriella Compagnone, una delle artiste di punta di questa tecnica originale e innovativa. Le musiche originali di Marcello Fera intonano per violino e orchestra d’archi le melodie del genere musicale più diffuso dell’isola, portato in tutto il mondo tra gli anni Ottanta e il Duemila dalla voce di Cesària Évora: la morna. L’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani e lo stesso Marcello Fera al violino le eseguono dal vivo, mentre il racconto è affidato alla voce narrante di Guido Barbieri.
Guido Barbieri