Marsica Web | 20 agosto 2020
Festival Piana del Cavaliere, Sold out per l'Orchestra Calamani al primo concerto dopo il lockdown
Domenica 16 agosto alle 21 al Festival della Piana del Cavaliere il M°Hossein Pishkar è tornato a dirigere l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani per la prima volta dopo il lockdown con un concerto dedicato ad Antonín Dvořák, con la Serenata op. 44 nella particolare formazione senza violini e Johannes Brahms, con la Serenata n.2 op. 16.
Nonostante il difficile periodo e l’obbligo di riduzione dei posti per l’attuazione delle normative covid 19 il concerto della ripartenza ha registrato il sold out. Ricominciare a fare musica dal vivo con una piazza piena è stata una grande emozione.
“L’arte è una necessità e c’è bisogno oggi più di ieri di persone che capiscano veramente il significato di fare cultura, musica, arte. La musica deve essere vissuta insieme e dal vivo perché il pubblico è una parte fondamentale e incredibile di cui non si può fare a meno. Ringrazio il presidente l’ing.Stefano Calamani e la direttrice artistica Anna Leonardi che hanno reso possibile questa serata e l’intero festival riuscendo, con un atto coraggioso, a realizzarlo anche quest’anno.” Queste alcune parole a fine concerto del M° Pishkar, accolte calorosamente dal pubblico, che descrivono appieno il messaggio che la rassegna artistica ha voluto trasmettere.
Rieti in vetrina | 19 agosto 2020
Il M°Pishkar è tornato a dirigere l'Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Frontiera Rieti | 14 agosto 2020
L’Orchestra Calamani riparte dalle origini al Festival della Piana del Cavaliere
Il 14 agosto 2019 l’Orchestra Calamani esordiva in piazza XX Settembre a Configni, al Festival della Piana del Cavaliere, accolta da un numeroso e caloroso pubblico.
Domenica 16 agosto alle 21 nello stesso luogo il M°Hossein Pishkar tornerà a dirigere l’orchestra per la prima volta dopo il lockdown con un concerto dedicato ad Antonín Dvořák, con la Serenata op. 44 nella particolare formazione senza violini e Johannes Brahms, con la Serenata n.2 op. 16.
La voglia e l’esigenza di ricominciare a fare musica insieme con un pubblico, seppur ridotto, davanti al palco è una grande emozione.
Gli obiettivi sono gli stessi per cui il progetto orchestrale è nato e continua a crescere: costruire una società in cui la cultura ha un ruolo predominante, nonostante la grave crisi che sta attraversando, sempre più convinti del fatto che un evento dal vivo, con la sua potenza emozionale, deve essere una costante della quotidianità delle persone e accessibile a tutti.
L’opportunità ai musicisti professionisti di perfezionarsi nell’ambito orchestrale e al tempo stesso di realizzarsi nell’ambito lavorativo e la realizzazione del Festival della Piana del Cavaliere è attuabile grazie al sostegno dell’azienda Aisico srl nella persona dell’ingegner Stefano Calamani, che crede fortemente nel bisogno di investire nella crescita culturale di questo Paese.
Il Messaggero Rieti | 10 agosto 2020
Rieti, Festival della Piana del Cavaliere: concerto del gruppo d'archi la vigilia di Ferragosto
Dopo il duro e lungo momento di stasi dovuto alla chiusura dei teatri per l’emergenza covid-19 finalmente anche l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani riparte con una serie di concerti nell’ambito del Festival della Piana del Cavaliere.
Dopo il concerto di apertura l’8 agosto del gruppo di ottoni, il 14 agosto alle 21 sarà la volta del gruppo d’archi. Il titolo e il programma racchiudono la bellezza, la storicità e la cultura italiana. “E il suon di lei”, verso tratto dall’Infinito di Giacomo Leopardi presenta perfettamente ciò che verrà eseguito: Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi e Antiche arie e danze per liuto, terza suite di Ottorino Respighi. Il concerto, che si terrà all’aperto, sarà incorniciato dal suggestivo panorama di Configni.
Frontiera Rieti | 10 agosto 2020
Festival della Piana del Cavaliere: Vivaldi e Respighi nel violino di Federica Vignoni
Il Messaggero Rieti | 25 luglio 2020
Rieti, un rombo d’oro aprirà la quarta edizione del Festival della Piana del Cavaliere, l'omaggio Ennio Morricone
“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, la rassegna artistica della quarta edizione del Festival della Piana del Cavaliere, avrà inizio l’8 agosto alle 21 con il concerto del gruppo d’ottoni dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, diretto dal M°Simone Maffioletti. Questo particolare gruppo strumentale composto esclusivamente da strumenti ad ottone, intende far conoscere le innumerevoli possibilità tecniche e melodiche degli stessi, le cui sonorità perfettamente si adattano alla musica rinascimentale, a quella classica, ma anche alla musica moderna, alle colonne sonore di film e alla musica leggera
Terre Marsicane | 25 luglio 2020
Un rombo d’oro aprirà la quarta edizione del Festival della Piana del Cavaliere
New Tuscia | 4 gennaio 2020
Una Tournée di successo con Dvorak e Rossini M°Hossein Pishkar alla bacchetta
Grande successo per la Tournée di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani che ha registrato un affluenza di pubblico di circa 1.150 persone. L’Orchestra, nata lo scorso agosto a Configni (Rieti) e diretta dal M°Hossein Pishkar ha portato in scena le Danze Slave di Dvorak e l’Ouverture del Guglielmo Tell di Rossini esibendosi in quattro teatri: il 29 dicembre al Vespasiano di Rieti, il 30 dicembre al Teatro Secci di Terni, il 1 gennaio al Comunale di Todi e il 2 gennaio all’Unione di Viterbo.
Per il Gran Concerto di Capodanno a Todi si sono eseguite, inoltre, arie tratte da opere di Puccini e Verdi che hanno visto protagonisti il soprano Sarah Tisba e il tenore Riccardo Rados.
La tournée è stata possibile grazie al sostegno di Aisico Srl del mecenate Ing. Stefano Calamani il quale, insieme alla Direttrice Artistica Anna Leonardi, hanno fondato l’Orchestra Filarmonica under35 formata da musicisti professionisti, all’interno di un progetto pluriennale e continuativo (Festival della Piana del Cavaliere) il cui scopo è quello di tornare ad investire nella cultura, nei giovani e nella musica, incoraggiando un approccio al patrimonio culturale del paese.
L’attività dell’OFVC, che sebbene sia formata da giovani talenti non si classifica tra le orchestre giovanili ma piuttosto come una Filarmonica appieno, vuole qualificarsi come portatrice di un contributo positivo al patrimonio culturale regionale ed italiano e farsi promotrice di una crescita sociale e culturale di cui il paese necessita.
Condividere cultura, portare bellezza attraverso la musica in città in cui non è scontato ascoltare un concerto sinfonico, in città in cui i teatri faticano a stare aperti, riportare quest’arte in un territori in cui si sta perdendo è questo l’obiettivo dell’Orchestra e dell’Associazione Festival della Piana del Cavaliere.
Tusciatimes | 3 gennaio 2020
Grande successo dell’Orchestra Filarmonica “Vittorio Calamani” al Teatro dell’Unione
Con più di 50 giovani e talentuosi musicisti, l’Orchestra Filarmonica “Vittorio Calamani”, diretta dal Maestro Hossein Pishkar, ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico del Teatro dell’Unione con il concerto sinfonico di inizio anno, promosso da Comune di Viterbo e ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, presentando un piacevole programma con pezzi di altissimo livello, tutti suonati con gran maestria, passando dalle melodie popolari delle Danze slave di Antonin Dvořák (1841-1904) all’Ouverture dell’opera Guglielmo Tell di Gioachino Rossini (1792-1868). Un tripudio di note e di applausi a scena aperta.
CORRIERE DI VITERBO
Media & Sipario | 2 gennaio 2020
L'anno 2020 del Teatro Unione di Viterbo si apre in note, tastiera e bacchetta
[..] Il concerto viterbese è il quarto della prima tournée di Capodanno della "giovanissima" (l'orchestra si è formata nel maggio di quest'anno ed ha debuttato il 14 agosto) compagine artistica di Configni. Il programma di sala prevede l'esecuzione di partiture di Antonin Dvorak (Danze Slave op. 64 e op. 72) e Gioacchino Rossini (Ouverture del Guglielmo Tell). Molta curiosità per questa nuova avventura musicale che si propone di "dare ai giovani musicisti la possibilità di mettere in pratica la propria professionalità in un ambiente adeguato e stimolante".
La tua Etruria | 2 gennaio 2020
Ancora grande musica all'Unione
Corriere di Rieti | 28 dicembre 2019
Al teatro Flavio di Rieti concerto di fine anno con l'Orchestra filarmonica Calamani
Umbria on | 28 dicembre 2019
Terni, al Secci il concerto di fine anno
NewTuscia | 23 dicembre 2019
Viterbo, l'Orchestra Vittorio Calamani in concerto al Teatro dell'Unione
Viterbo News 24 | 23 dicembre 2019
All'Unione il concerto dell’orchestra filarmonica Vittorio Calamani
Frontiera Rieti | 10 dicembre 2019
Concerto sinfonico di fine anno al Vespasiano con l'Orchestra Calamani
Rietilife | 7 dicembre 2019
Al Flavio il concerto sinfonico di fine anno con l'Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Roma Today | 5 dicembre 2019
Tournée di Capodanno Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Formatrieti.it | dicembre 2019
L'Orchestra filarmonica Vittorio Calamani, nuovo concerto al Teatro Flavio Vespasiano
NewTuscia | 20 novembre 2019
Orchestra filarmonica Vittorio Calamani. Capodanno: quattro date in quattro città
Rietiinvetrina | 12 novembre 2019
Orchestra filarmonica Vittorio Calamani, tournée di Capodanno con quattro date. Anche a Rieti
Cancello ed Arnone News | 11 novembre 2019
Festival della Piana del Cavaliere – Orchestra Calamani
Festival Piana del Cavaliere. Hossein Pishkar e l'Orchestra Filarmonica "Vittorio Calamani"
Probabilmente nessun lettore avrà mai sentito parlare del Festival della Piana del Cavaliere, di Hossein Pishkar e dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani e sinceramente devo ammettere che ad eccezione del nome di Pishkar tutto ciò era ignoto anche a me. Tuttavia la curiosità di capire perché in un paesino del nord della Sabina ci fosse un Festival con masterclass e concerti e addirittura un’orchestra filarmonica under 35 mi ha spinto alle porte di ferragosto a raggiungere questo luogo in provincia di Rieti per il concerto conclusivo del Festival. Trasferito quest’anno dalla provincia de L’Aquila, dove geograficamente è collocata la Piana del Cavaliere, alla Sabina per motivi logistici il Festival giunge alla terza edizione grazie al supporto di un illuminato mecenate: l’Ingegner Stefano Calamani. Con questa edizione la Direttrice Artistica Anna Leonardi insieme all’ingegnere hanno deciso di alzare l’asticella e di fondare ex novo un’orchestra under 35 inizialmente per un grande concerto sinfonico a conclusione del festival ma anche per alcuni progetti futuri già in cantiere. A rendere ancora più interessante il tutto la presenza di Hossein Pishkar trentenne direttore d’orchestra iraniano, da sette anni stanziato in Germania, che ha avuto tra i suoi maestri Bernard Haitink e Riccardo Muti. Il programma accosta, come spesso accade, Franz Joseph Haydn a Robert Schumann: nello specifico la Sinfonia n.89 in fa maggiore, l’ultima scritta da Haydn ad Esterháza prima delle tre commissionate dal Conte d’Ogny e delle cosiddette sinfonie londinesi, e la Quarta Sinfonia in re minore op.120 di Schumann.
Il concerto, previsto all’aperto nella piazza di Configni, gode di una fortunata serata di fresco bel tempo che invoglia il pubblico a partecipare numerosissimo: poco più di trecento le persone attese ma quasi quattrocento le persone presenti in piazza. Subito alle prese con il delicatissimo Haydn la Filarmonica Calamani dimostra una buona coesione e omogeneità. Dal canto suo la lettura di Pishkar è coloratissima, varia nelle dinamiche e nel fraseggio riportando il compositore verso quella estrosità che gli veniva additata dai suoi contemporanei e liberandolo completamente da quella patina di noia che lo aveva adombrato in anni di esecuzioni approssimative e superficiali. I legni dell’orchestra, salvo un’imprecisione del primo flauto nel Menuetto e di qualche normale impuntamento dei corni, si comportano molto bene avendo spesso delle parti scoperte. La cosa che però maggiormente stupisce è l’attenzione e il silenzio surreale in cui tutto ciò avviene, ormai cosa rarissima e apprezzata soprattutto dai musicisti impegnati nell’esecuzione. Anche nelle improvvise pause, nei momenti di sospensione con funzione umoristica del quarto movimento non scatta mai un applauso e anche dopo l’accordo conclusivo rimaniamo tutti immobili ascoltando il suono allontanarsi e disperdersi tra le montagne della Sabina. Nella seconda parte la più sostanziosa Quarta Sinfonia di Robert Schumann: si aggiungono all’organico di Haydn un flauto, due clarinetti, due corni, due trombe, tre tromboni, i timpani e una decina di archi. Si tratta in realtà della seconda sinfonia in ordine di composizione anche se dopo una lunga e articolata revisione venne pubblicata come Quarta ben dieci anni dopo la prima stesura. La grande compattezza ed unitarietà di questa sinfonia sia dal punto di vista strutturale che tematico mettono sia Hossein Pishkar che l’orchestra davanti ad una bella sfida. Il risultato è sinceramente stupefacente, al netto di qualche pecca dal punto di vista strumentale più che trascurabile visto che l’orchestra ha meno di una settimana di vita.
L’approccio del direttore iraniano è molto interessante e cerca di ripulire Schumann da tutta una serie di torti esecutivi che vanno sotto il nome di “tradizione” per la quale Schumann, si studiava e spero non si studi ancora sui manuali di Storia della Musica, era considerato un pessimo orchestratore e aveva bisogno di qualche rimaneggiamento per “suonare” meglio alle nostre orecchie. Senza addentrarsi in lunghe disquisizioni tecniche Pishkar adotta tempi agili e arcate leggere eliminando quella pesantezza e grandiosità che spesso fa erroneamente assomigliare Schumann a Bruckner. Tutto scorre in modo molto naturale e senza soluzione di continuità da un movimento all’altro con un chiaro senso della struttura e della drammaturgia della partitura. Questa naturalezza non va a scapito della profondità umana e spirituale di questa pagina sinfonica che passa in primo piano nel secondo movimento, notevole il solo del primo oboe, e nella misteriosa transizione tra Scherzo e quarto movimento diretta con un tempo assai contrastante per lentezza rispetto all’agilità del resto della sinfonia. Il gioioso finale scorre veloce nonostante qualche imprecisione nell’intonazione degli archi acuti. Bene invece in corni nell’episodio fugato dello sviluppo e nella coda luminosa e travolgente che porta a conclusione questo concerto. Grande apprezzamento da parte del pubblico per questa promettente e neonata orchestra italiana.
Luca Di Giulio | CdClassico.com
PISHKAR AL FESTIVAL DELLA PIANA DEL CAVALIERE, DEBUTTA L’ORCHESTRA FILARMONICA VITTORIO CALAMANI
CONFIGNI – Mercoledì 14 agosto, presso la piazza XX settembre di Configni (Rieti), l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani farà il suo debutto in grande stile con un concerto sinfonico dedicato a Franz Joseph Haydn, con la sua sinfonia in Fa maggiore numero 89, e Robert Schumann con la magnifica sinfonia numero quattro op. 20 in re minore.
A guidare l’orchestra nel suo primo concerto ufficiale sarà il grande talento del giovane direttore iraniano Hossein Pishkar che, interrompendo le sue vacanze in Iran, ha deciso di fermarsi in Italia per questo appuntamento con la musica sinfonica a Configni prima di tornare in Germania, dove risiede stabilmente dal 2012.
L’Associazione Festival della Piana del Cavaliere, nel suo terzo anno di attività, si concentra nella realizzazione di un progetto orchestrale che valorizzi talentuosi musicisti provenienti dal panorama nazionale e internazionale, affinché si confrontino all’interno di una realtà musicale professionale che aspira ad una qualità d’eccellenza.
L’obiettivo nasce dalla volontà di investire nella bellezza, nella cultura e nell’arte, ma soprattutto dalla certezza che i giovani siano un patrimonio da coltivare nel rispetto delle loro capacità professionali e artistiche.
L’opportunità di perfezionarsi nell’ambito orchestrale e al tempo stesso di realizzarsi nell’ambito lavorativo è attuabile grazie al sostegno dell’azienda Aisico srl nella persona dell’Ingegner Stefano Calamani, che crede fortemente nel bisogno di investire nella crescita culturale di questo Paese.
Questo sguardo al promettente futuro di una società in cui la cultura ha un ruolo predominante, e su cui vale la pena di investire, non poteva essere meglio rappresentato che dal maestro Hossein Pishkar, che ci ha dato la sua disponibilità affermando che “la musica non è un bene di lusso” e che è necessario capire quanto in realtà rappresenti “una necessità per la cultura, per la bellezza e per la vita umana”.
Un pensiero del genere non può che concretizzarsi in un concerto in cui i giovani, il futuro della nostra società, siano guidati da mani sapienti verso una professione che regala al pubblico un’esperienza indelebile, un evento dal vivo che con la sua potenza emozionale può cambiare la vita delle persone.